venerdì 3 maggio 2013

Progetto Omaggio a Cassino

                                                       
                         Progetto  Omaggio  a  Cassino

Oggi, 5 febbraio 2013 , alla fine delle ore scolastiche è venuto nella nostra classe "Sergio Saragosa" che ci ha parlato della Seconda Guerra Mondiale.                                        All'inizio ci ha detto che dopo la guerra le scuole e gli edifici   erano rasi al suolo.
Nel dopo guerra, nelle "scuole" i bambini si portavano delle scatole come sedie,che i soldati usavano per ricaricare le mitragliatrici. 
Non avevano neanche i banchi per scrivere ma usavano le gambe al loro posto.
Scrivevano con matite trovate tra le macerie dove rinvenivano anche i gessi e le lavagne. Dopo un po'di anni arrivarono nuovi banchi, sedie, lavagne, gessi...
Dopo la guerra non restava nulla.
Lui con i suoi fratelli dormivano su materassi riempiti di spighe di grano.
Per il gran freddo il padre gli aveva comprato dei mattoni, li facevano riscaldare vicino al fuoco e poi ci attorcigliavano un maglione e lo portavano con loro nel letto.
Ci ha parlato delle tre linee di difesa che fece istituire da Hitler se avesse vinto sulla linea che separava l'Italia Settentrionale da quella Meridionale avrebbe vinto la guerra ma non è successo cosi'!!!!!!!
Sergio Saragosa ha fatto girare tra di noi delle fotografie che parlavano della Vecchia Cassino e dell' Abbazia completamente rasa al suolo.
Ci ha raccontato le tragiche avventure dei suoi amici soldati, delle deportazioni che i tedeschi fecero quando hanno occupato l'Italia.
Ci ha descritto le tragiche scene dei morti ammazzati che riposano nei vari cimiteri che circondano Cassino tra cui quello polacco, italiano, inglese, tedesco.......
Poi per concludere la giornata abbiamo fatto una bella fotografia insieme.
E' stata una visita molto interessante e ci ha fatto ricordare i momenti piu' tragici del nostro Paese!!!!!!!!!!!!!!!!! 





2 commenti:

Unknown ha detto...

Il platano di Cassino rimasto vivo sotto le bombe
un simbolo a ricordo del martirologio di guerra.
Scheda
albero monumentale
altezza = 20m.
Circonferenza = 600cm.
Proprietà = pubblica
Località = centro abitato
Comune = Cassino

Descrizione della motivazione: piantato nel 1755. Nel bombardamento del 15 marzo del 1944 la città fu rasa al suolo e tutti gli alberi furono carbonizzati e distrutti tranne il platano che rimase solo un tronco di qualche metro. Nonostante tutte le ferite subite il platano riuscì a riprendere la forza di vivere. Per molti anni fu ignorato e utilizzato per diversi scopi. In questi anni ci sono stati alcuni interventi come una piccola potatura, una posa di una targa storica ed una recinzione. Al nostro platano si può attribuire il motto dell'abbazia di Montecassino “ SUCCISA VIRESCIT” e ha le carte in regola per essere iscritto nell'archivio dei Patriarchi della natura ed in caso favorevole, il suggerimento per raggiungere lo scopo.
Riccardo Marandola

Unknown ha detto...

LE QUATTRO CANDELE

Le quattro candele bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso che si poteva ascoltare la loro
conversazione.
La prima disse: IO SONO LA PACE!!
Ma gli uomini non riescono a mantenermi,
penso proprio che non mi resti da fare che spegnermi. E si spense.
La seconda disse:IO SONO LA FEDE,
purtroppo non servo a nulla, gli uomini
non ne vogliono sapere di me e non ha senso che io resti accesa...
Un attimo dopo, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela disse:IO SONO L' AMORE,
non ho più la forza di continuare a rimanere accesa..
Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.
Essi odiano persino coloro che più li amano, i loro "familiari".
E un attimo dopo la candela si lasciò spegnere.
Inaspettatamente un bimbo, entrò nella stanza semibuia e scoppiò a piangere
disse:
IO HO PAURA DEL BUIO!!! MA COSA FATE??!!! VOI DOVETE RIMANERE ACCESE!!!
Allora, la quarta candela, impietositosi, disse:
NON TEMERE, NON PIANGERE, FINCHE' IO SARO' ACCESA POTREMO SEMPRE
ACCENDERE LE ALTRE TRE CANDELE: IO SONO LA SPERANZA !!!
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime il bambino prese la candela
della speranza e riaccese tutte le altre.
Per questo Natale, l'augurio è che non si spenga mai la Speranza dentro
il cuore di ciascuno
e che ciascuno possa essere come quel bimbo, capace in ogni momento di
riaccendere con la sua Speranza, la Fede, la Pace e l'Amore!! RICCARDO MARANDOLA

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