venerdì 7 giugno 2013

Le testimonianze della guerra

Io- Qando è iniziata la guerra, come ti sei sentita?
Zia- Era l’8 settembre 1943, festa della madonna delle grazie, ed io con la mia famiglia mi trovavo in chiesa. In quel momento arrivò la notizia dell’armistizio e in un primo momento eravamo sbalorditi e quasi felici perché mia madre, più realista, disse: “La guerra non è finita!”. Aveva ragione, perché dopo un’ora, il paese fu occupato dalle forze tedesche e cominciò la paura.
Io- Avevate una tessera per il cibo?
Zia- All’ inizio no, perché ogni famiglia aveva una provvista nella dispensa e così anche noi finché una cannonata colpì proprio il luogo in cui mio padre aveva nascosto vino, olio, grano, tutto ciò che poteva servire alla famiglia.
Tutto il paese fu colpito dalle cannonate e anche le fontane,quindi era difficile rifornirsi d’acqua ma anche di viveri. Dopo due mesi non c’era più niente da mangiare, e in più i tedeschi ci portarono via su un camion al freddo e come Dio volle ci trovammo a Roma. Lì cominciò un’altra storia, per mangiare dovevamo avere una tessera, quindi il cibo era razionato.
Io- Ti è morto qualcuno in famiglia?
Zia- Si, il fratello di mia nonna, il mio prozio per uno scoppio di una mina.
Io- Hai assistito ai bombardamenti di monte Cassino?
Zia- No, perché ero sfollata a Roma, però a quelli di Cassino sì: ogni giorno alle tre, come un appuntamento, arrivavano stormi d’acciaio e distruggevano tutto tra cui la mia casa, rasa al suolo

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